Vi informiamo riguardo ai progetti dell'alta velocità ferroviaria che, se realizzata, attraverserà anche il nostro comune. Troverete di seguito la nostra posizione espressa dopo le dichiarazioni di alcuni sindaci e dei comitati NO-TAV.
Cosa pensa Laboratorio Muzzana
Laboratorio Muzzana prende le distanze dalla posizione
presa dal Sindaco Gallo e condivisa insieme ai sindaci di S.Giorgio, Palazzolo,
Precenicco e Latisana.
Ci si stupisce che si vada a mettere in
discussione un lavoro fatto molto bene dal tavolo dei Sindaci che ha finalmente
fatto chiarezza su quello che sarà l’opera che si dovrebbe andare a costruire,
prima del tavolo molte cose erano impossibili da sapere e praticamente non
esisteva un dibattito e un confronto tra le amministrazioni che porta poi ad un
confronto con le comunità come è avvenuto in questi anni.
Non condividiamo le dichiarazioni sul fatto
che chi vi sia condivisione di tutti gli amministratori e che il tracciato del
2010 sia un punto fermo, infatti mentre si discute su dove far passare il
tracciato, problema minore a nostro avviso, nessuno si prende la responsabilità
di dire che negli ultimi 3-4 anni con la crisi sono cambiate tante cose in
particolare la situazione economica e che bisogna in maniera seria mettere in
discussione il fatto di realizzare l’opera proprio per i suoi costi e per il suo
probabile scarsissimo utilizzo.
Altra affermazione da mettere in dubbio è
quella che la popolazione avrebbe assimilato e digerito il tracciato 2010, non
avendo dati concreti a riguardo, la percezione di poche persone seppur esperte
in campo amministrativo non è sufficiente a supportare questa tesi. Noi crediamo
invece che molte persone di buon senso e gran parte degli abitanti dei nostri
comuni di fronte alle spese folli previste per l’alta velocità preferiscano
investimenti sul territorio per provare a creare nuovi modelli di sviluppo che
possano portare posti di lavoro dei quali la Bassa ha notevole
necessità.
Ci auguriamo che rientri presto questo
“strappo” e che ci sia un atteggiamento più pragmatico dei primi cittadini,
inoltre invitiamo tutti gli amministratori a riflettere profondamente sulla
responsabilità che ci si prende ad avallare un progetto del genere in questo
momento storico. Stare al tavolo dei Sindaci vuol dire partecipare e dialogare,
starne fuori potrebbe essere controproducente per il nostro
territorio.
No Tav, sindaci sotto
accusa:
«Assurdo appoggiare il progetto»
San Giorgio, comitato contro i cinque primi
cittadini che approvano il piano del 2010. Il portavoce Guzzon:
quell’opera non ha senso, è destinata a generare sconquassi nei
paesi
di Francesca
Artico
SAN GIORGIO DI NOGARO. «La cosa che più ci sgomenta è che i sindaci, anzichè difendere i cittadini dagli assalti speculativi ai loro territori, avallino candidamente progetti come la Tav e ci vengano anche a raccontare che le popolazioni, dei loro comuni, sarebbero favorevoli all’opera. Le popolazioni locali gradirebbero invece avere degni rappresentanti delle istituzioni, in grado di formulare pensieri autonomi e di buon senso, e non sindaci manipolati da burattinai da quattro soldi».
Dura la replica dei comitati No Tav della Bassa friulana sulle recenti affermazioni dei sindaci di Precenicco, Latisana, Palazzolo, Muzzana e San Giorgio, in polemica con i colleghi degli altri comuni, contro il potenziamento della linea ferroviaria esistente e l’eventuale quadruplicamento delle linee nei loro comuni, come proposto dal commissario governativo Mainardi, dichiarando di volere portare avanti il progetto 2010 della Tav che, secondo loro, troverebbe il consenso di quasi tutte le amministrazioni comunali, nonché dei cittadini.
«Come comitati No Tav - precisa il portavoce Giorgio Guzzon - riteniamo assurdo un eventuale quadruplicamento della linea ferroviaria in comuni che non hanno lo spazio fisico per farlo, a meno che non si vogliano demolire porzioni di paesi. Tuttavia la volontà di portare avanti il progetto 2010 non è certamente meno assurda, infatti trova l’opposizione di tutti gli altri sindaci.
Questo spiega già che la Tav non ha senso: porta solo sconquassi ai paesi interessati dall’opera e chiarisce senza ombra di dubbio che l’unica soluzione possibile è ammodernare l’esistente, ove necessario. In tutti questi anni abbiamo svolto un grandissimo lavoro di informazione portando in Friuli i più grandi esperti di trasporti e infrastrutture d’Italia (Ponti, Bettini, Venosi, Cancelli, Cicconi).
Tutti hanno stroncato l’opera per due fondamentali motivi: non ci sono né passeggeri né merci per giustificare una spesa folle di tale consistenza. E' sufficiente - continua - adattare con pochi interventi la linea esistente, largamente inutilizzata, (intervenendo nei colli di bottiglia tipo bivio San Polo) per disporre di una rete ferroviaria adeguata, funzionale e efficiente, con risparmi enormi di denaro pubblico. Inoltre la Tav in Friuli sarebbe solo una servitù di passaggio perenne, con impatti ambientali devastanti, senza nessun vantaggio per la popolazione regionale.
Lisbona si è ritirata dall’opera per mancanza di fondi, Kiev non la vuole, la Slovenia non la vuole e ha perfino rinunciato ai fondi Ue, molti altri Paesi nicchiano. L’Italia invece, una delle economie più disastrate d’Europa, continua a fare carte false per portare avanti un progetto, costosissimo e impattante a dismisura. Insomma, ci sono soldi solo per effettuare disastri ambientali e favorire lobby - conclude -, mentre i cittadini si vedono portare l’età pensionabile a 70 anni».
25 ottobre 2013
Nessun commento:
Posta un commento