Il Comune di Muzzana del Turgnano è dotato di PRGC approvato
con deliberazione del Consiglio Comunale
n. 46 del 10/10/2000, successivamente modificato con varianti puntuali e
revisionato con la variante generale n. 4 approvata con delibera n. 24 del 18/08/2006 entrata in
vigore il 25/01/2007.
A questa sono seguite le Varianti
-
n° 5 (Reiterazione
Vincoli Espropriativi)
-
n. 6 (Progetto Area
“Chiarandone”) del 2008,
-
n. 7 (Progetto Piste
cicloturistiche ASTER Lignano) del 2013,
-
n° 8 (Progetto con
acquisizione di via Sottoportico, non approvata)
e infine la variante n. 9 per interventi sulla rete fognaria
del CAFC SPA del 2014.
Dal 2006 ad oggi la situazione economica, sociale e i temi
che investono il territorio sono notevolmente cambiati.
Questa Amministrazione intende pertanto adeguare le
previsioni e le norme di piano alla nuova situazione per costruire un progetto
più fattibile e correlato con gli altri programmi che si stanno avviando, più
aggiornato dal punto di vista disciplinare e redatto con le nuove e più recenti
tecnologie a disposizione, in poche parole addivenire a uno strumento
urbanistico che sia congruente con le dinamiche e le necessità territoriali oggi
in atto.
Vi è inoltre la volontà di risolvere problemi operativi che
si sono manifestati durante la gestione del Piano vigente oltre all’esigenza di
rivedere alcune scelte del Piano stesso che non si sono attuate e che
necessitano quindi di una debita rivalutazione.
I temi oggetto di rivisitazione sono sinteticamente:
-
revisione e
reiterazione dei vincoli espropriativi e procedurali;
-
analisi e revisione
di indici e parametri urbanistici;
-
modifica di
superfici, perimetri e norme di attuazione;
-
informatizzazione del
progetto di piano (GIS).
che corrispondono anche alle Direttive impartite per
impostare la variante urbanistica di cui trattasi.
Le
modifiche parziali proposte non incidono sull'impianto strutturale del Piano e
pertanto non fanno rientrare l’iter della variante all’interno della procedura
dell’art. 63 bis, comma 21, della L. R. 5/2007.
L'insieme di queste modifiche è indirizzato in concreto a
produrre un Piano di più facile attuazione e gestione, aggiornato alla
normativa vigente e che, al tempo stesso, produca un riverbero e ricaduta
positivi sulla qualità dello sviluppo, sugli investimenti, sullo stato del
territorio, sui suoi problemi, sui punti di forza e sulle risorse per il futuro
in linea con il concetto di sostenibilità territoriale e ambientale.
Affrontare il tema del ridisegno delle regole per lo sviluppo
del Comune non può a mio avviso prescindere da un confronto diretto con chi
abita e opera sul territorio per cui si è deciso di affrontare la prima fase
dello studio della variante con un percorso di tipo partecipato che getta le
basi nelle politiche urbane cosiddette “bottom up” mutuando le
metodologie di Agenda 21.
Per affrontare il citato ridisegno ci si è avvalsi di un
percorso partecipato che non a caso è stato sviluppato prima dell'emanazione
delle Direttive al fine di ricercare e garantire sin dall’inizio la massima
partecipazione, condivisione e sostenibilità sociale dei cittadini e dei vari
portatori di interesse e che ha specialmente messo in luce diversi temi e
questioni di progetto.
Sono stati pensati e svolti complessivamente 5 incontri: un
incontro con le commissioni comunali urbanistica ed edilizia, tre incontri
tematici pubblici rispettivamente con i tecnici operanti sul territorio, con
gli operatori e imprenditori agricoli, e con le associazioni di carattere
culturale, sociale e sportivo. Infine è stato effettuato un incontro finale
plenario aperto a tutti i cittadini e portatori di interesse per garantire in
egual misura gli interessi individuali e collettivi.
In tutti gli incontri è stata data libertà di parola ai
presenti senza prevaricazione alcuna, potrei anche dire senza alcun tipo di
filtro.
Dai tavoli sono stati raccolti i diversi punti di vista su
risorse, punti di forza e valori ma anche criticità del territorio, problemi,
necessità, proposte, progetti e visioni per il futuro.
Le Direttive alla variante, portate oggi all’attenzione di
questo consiglio comunale, sintetizzano in quattro grandi campi tematici le
questioni da affrontare.
Concludo constatando che il momento storico che stiamo
vivendo è molto critico e l’urbanistica rappresenta un termometro preciso che
riesce a fotografare nitidamente la realtà odierna e decreta la fine della
società opulenta che ha caratterizzato gli ultimi decenni.
Bisogna quindi ripartire dal territorio del quale noi
sentiamo gelosi custodi, dalle sue peculiarità e valori ambientali, sociali ed
economici ricorrendo a delle politiche sostenibili condivise e partecipate che
riescano a coinvolgere la base della società ossia i cittadini e tutti colori
che vivono e operano sul territorio.
Il mio augurio è quello di provare a reagire con tutti i
mezzi consentiti e disponibili, ad alzare la testa e guardare più in là
possibile nel futuro.
Mi rendo conto che è difficile farlo con ottimismo ma come
amministratori abbiamo la grande responsabilità di dare l’esempio e provare in
ogni modo a ricercare la sostenibilità che si concretizza in azioni, idee e
progetti che permettano a noi di vivere dignitosamente nel rispetto di ciò che
ci circonda e al contempo preparare la strada a chi verrà dopo di noi.
L’urbanistica come disciplina mette a disposizione tali
strumenti anche a basso costo, a condizione di trovare proposte e progettualità
innovative oltre a fare strategia territoriale … e la variante in questione
rappresenta uno di questi strumenti.
L’assessore
all’Urbanistica
Massimiliano Paravano
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