Se con una mano l’Unione Europea dice di non voler imporre le colture OGM agli Stati membri, è pur sempre vero che con l'altra, secondo alcuni (ministro Zaia) violando la sovranità nazionale, fa cadere sulla testa dei riluttanti europei la patata transgenica “Amflora” e tre “nuovi” tipi di mais, aprendo le porte dell'industria, della stalla, del pollaio ma anche della cucina di ogni consumatore al “Frankenstein food”.
Ben 41 Associazioni e Organizzazioni del Friuli Venezia Giulia, agricole, ambientaliste, culturali e di tutela dei consumatori, hanno redatto quindi una proposta di legge regionale che fa proprio il tema della difesa delle risorse genetiche del nostro territorio e della qualità delle colture e degli alimenti.
L’obiettivo è quello di tutelare la specificità, l'originalità, la territorialità della produzione agro-alimentare e del consumo regionale, anche a garanzia della sicurezza alimentare e della qualità di vita dei propri cittadini.
Inoltre si intende sostenere e favorire la produzione e il consumo di prodotti tipici, di qualità, e biologici, promuovendo iniziative di comunicazione e di educazione alimentare sul tema. È una proposta di legge che, nell'intento degli aderenti, può costituire l'avanzamento verso la concreta speranza di un maggiore benessere personale e collettivo, e che si auspica possa essere presa in considerazione e adottata anche da altre Regioni italiane.
I rischi concreti dell'introduzione di organismi e materiale geneticamente modificati sono stati più volte scientificamente documentati: l'ibridazione genetica determina una perdita di biodiversità, contrasta con i principi di sicurezza e di sostenibilità ambientale, contrasta con la specificità delle colture, e determina un'inevitabile diminuzione della qualità, con conseguenti ricadute economiche negative a danno dei coltivatori non-OGM.
L'inquinamento genetico che gli OGM procurano ricade anche sui consumatori, che sul tema si sono sempre espressi a grande maggioranza in maniera contraria (secondo l’ultimo sondaggio Ue, il 62% dei cittadini consultati, tra questi il 77% degli italiani, sostiene di essere “preoccupato” per la presenza di OGM in alimenti e bibite).
La nostra libertà di scegliere cibi non-OGM è in pericolo, la nostra stessa salute è in pericolo, visto che il “principio di precauzione” non consente l'utilizzo di nuove sostanze o prodotti finché non se ne sia dimostrata l'assoluta innocuità. Non è questo il caso degli OGM, i cui effetti dannosi (su animali) sono stati resi noti dalle stesse case produttrici; inoltre la resistenza degli OGM ai pesticidi favorisce l'aumento della quantità d'impiego degli stessi, accrescendo di conseguenza l'inquinamento del suolo, dei corsi d'acqua, delle falde, dell'ambiente, peggiorando di fatto una situazione già al limite del sostenibile.
La presunta utilità degli OGM per combattere la fame nel mondo è poi un dogma dai piedi d'argilla. Vero è, invece, che introdurre gli OGM nei Paesi poveri equivale a disconoscere e a intaccare il diritto alla sovranità alimentare di migliaia di agricoltori. Questi ultimi, infatti, attraverso i brevetti di proprietà delle multinazionali, che esercitano un vero e proprio monopolio, sono costretti ad acquistare ogni anno le sementi OGM, e relativi pesticidi, a prezzi imposti e alti, con raccolti spesso insoddisfacenti, generando dipendenza economica dall'estero, in una sorta di nuova forma di colonialismo “biotecnologico", che nelle situazioni estreme (India) li porta alla disperazione e spesso anche al suicidio.
I proponenti sollecitano i Consiglieri della Regione Friuli Venezia Giulia a presentare la proposta di legge – inviata trasversalmente a tutti i gruppi politici – e a discuterla con urgenza, affinché possa formalmente essere approvata ed entrare in vigore prima della scadenza dei 90 giorni dalla sentenza del Consiglio di Stato che di fatto rischia concretamente di liberalizzare, in regione, la semina di tre varietà di mais OGM.
Segue l’elenco dei promotori della proposta di legge:
Adiconsum FVG
AIAB FVG - Associazione italiana per l'agricoltura biologica
Alister FVG
AL. PI. Flora (Az. agricolo-apistica biologica)
Associazione Amici in giardino
Associazione Benkadì (commercio equo e solidale), Staranzano (GO)
Associazione CEA Mulino Cocconi Ecomuseo delle Acque, Gemona (UD)
Associazione culturale "Unimondo", Colloredo di Montalbano (UD)
Associazione Donne operate al seno
Associazione G.A.S. Buja
Associazione nazionale "Città della frutta"
Associazione Senza confini Brez Meja (Bottega del mondo TS)
Appo Friuli (Associazione produttori piante officinali bio)
Aprobio - Associazione produttori biologici e biodinamici del F.V.G.
Bottega del mondo Soc. Coop. Udine
Carta EstNord (Rivista)
Casa del consumatore, Muggia
Centro di accoglienza e di promozione culturale Ernesto Balducci, Zugliano (UD)
Ce.V.I. - Centro di volontariato internazionale per la cooperazione allo sviluppo
Centro volontari cooperazione allo sviluppo (C.V.C.S.)
Cittadinanzattiva FVG
Coldiretti FVG
Comitato per la vita del Friuli rurale
Federconsumatori Friuli Venezia Giulia
Federazione Diritto libertà di cura Onlus, Udine
GAP Udine (Gruppo di acquisto popolare)
GAS "Go gas tartaruga" (Gruppo di acquisto solidale), Staranzano (GO)
Greenpeace Onlus Italia
Italia Nostra FVG
Kmecka Zveza - Associazione agricoltori
La Buteghe di San Giorgio di Nogaro
LAC FVG
LAV Onlus - Sedi del FVG
LEGACOOP FVG
Legambiente FVG
Legaconsumatori PN
LIPU FVG
OTC (Organizzazione tutela consumatori) FVG
QualityBIO sas
Slowfood FVG
WWF FVG
WWF Fvg
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