Questo l’obiettivo dei politici per il 2010, anno mondiale della Biodiversità?
Infatti, si fanno sempre più insistenti le voci che vogliono il Dandolo a Maniago, a pochi chilometri dal cuore pulsante della città di Pordenone, come possibile sito per la costruzione di una centrale nucleare. Il Dandolo costituisce uno degli scorci panoramici e naturali più belli della provincia, infatti è innanzitutto un S.i.c. (Sito di Importanza Comunitaria) e una Z.p.s. (Zona di Protezione Speciale) riconosciuta dalla Regione: un’area naturale tutelata a livello europeo con precisi vincoli per la presenza di specie e habitat in via di scomparsa, come ha decretato la stessa Commissione Europea e come confermato dalla Legge regionale n. 17/2006.
Forse il tutto si concluderà con un nulla di fatto. Salvo l’aver gettato un bel po’ di fumo negli occhi dei cittadini. Così da fargli poi digerire meglio e senza troppa fatica la realizzazione dell'ennesima discarica o il tanto paventato termovalorizzatore. Insomma, vale proprio il detto "non c’è fumo senza arrosto".
Quello che è certo è che sino ad ora nulla si è tentato per risolvere in modo ecologicamente sostenibile i problemi della sicurezza lasciati aperti sul fiume Tagliamento. Perché non è questa la strada attuale della politica, locale e non, ma soltanto quella dei possibili affari e business che si intravedono dietro ad ogni opera faraonica.
C’è una sola certezza: in un modo o nell’altro, qualcuno intende davvero “mettere le mani” sui meravigliosi magredi.
Quando nei mesi scorsi, mentre a livello nazionale discutevano sull’individuazione dei siti nucleari, si disse che a qualcuno poteva venire in mente di proporre una centrale nucleare proprio qui, nei nostri magredi, per il WWF provinciale il livello di aberrazione della notizia era tale da far pensare a una barzelletta. Ma sappiamo che in Italia la fantasia supera spesso la realtà. Soprattutto per quella parte politica che ha fatto diventare le battute l’arma più efficace per gestire il consenso.
Sarà bene che la popolazione sia informata, prima di ritrovarsi in un giorno di primavera ad alzare lo sguardo verso il cielo, e vedere una colonna di fumo uscire da una immensa torre in cemento che si innalza fra le praterie un tempo dominate dalle orchidee selvatiche, dal canto delle allodole e dal volo delle albanelle.
I cittadini e le associazioni invece auspicano che si moltiplichino da parte della Regione iniziative volte a favorire la diffusione di sistemi per la produzione dell’energia rinnovabile e che vengano promosse campagne a tappeto per indurre la popolazione a convertirsi definitivamente alla raccolta differenziata e alle sue logiche di riciclo e reimpiego.
Questo non solo nell’interesse dell’ambiente, ma anche e soprattutto della salute dei cittadini e del loro portafoglio.
WWF Pordenone
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