L’assemblea informale dei soci ha dato mandato al cda di proseguire il percorso per la possibile aggregazione
Il semaforo verde dei soci di Cafc Spa, per proseguire sulla strada della fusione con il Consorzio depurazione laguna, è giunto pochi giorni fa dall'assemblea informale dei soci che ha dato mandato al cda di predisporre un piano industriale dell'azienda aggregata, vale a dire della nuova realtà che potrebbe nascere dall'unione dei due gestori e che fornirà il servizio idrico integrato a 83 Comuni della provincia di Udine, per una popolazione complessiva di circa 326mila abitanti.
L'assemblea, dopo l'illustrazione delle linee guida del percorso che porterà all'unificazione tra le due società, ha espresso l'intendimento di continuare a perseguire l'obiettivo. Un obiettivo che - come ha spiegato il presidente di Cafc spa Eddi Gomboso - è quello di realizzare una maggiore efficienza e, dunque, una riduzione dei costi, oltre ad una maggiore efficacia, con il miglioramento del servizio agli utenti.
Gomboso ha precisato che il progetto del piano industriale sarà realizzato entro la fine di gennaio e ha indicato come: "La fusione tra Cafc e Cdl, che richiederà un percorso condiviso a più tappe, se ultimato, darà origine ad un soggetto di notevoli dimensioni e integrato strutturalmente in grado, pertanto, di affrontare meglio le importanti sfide che le recenti modifiche normative imporranno al settore del ciclo idrico integrato. Si tratta di un orientamento dettato da un quadro normativo volto al superamento della frammentazione dei soggetti che operano nel comparto, nella prospettiva dell'unitarietà della gestione".
L'assetto definitivo del ciclo idrico integrato che dovrà determinarsi in provincia di Udine con l'inizio del 2012 prevede infatti sostanzialmente due possibili scenari: una gara per l'affidamento del servizio sull'intero territorio dell'ambito o un percorso che, a fronte di un'unica società interamente pubblica nel frattempo realizzatasi, preveda un bando di gara per l'individuazione del socio operativo e con quota superiore al 40 per cento. In entrambi i casi, la società risultante dalla fusione si porrà in una posizione privilegiata rispetto alle due società separate al momento di affrontare le sfide relative all'affidamento del ciclo idrico a regime. Secondo quando indicato nelle linee guida del progetto, i vantaggi derivanti dalla fusione potrebbero essere molteplici, a cominciare naturalmente da una gestione efficace, economica ed efficiente del servizio idrico integrato sul territorio di 83 Comuni e nella zona industriale dell'Aussa Corno, compreso il polo chimico di Torviscosa. "Uno dei benefici - ha specificato il presidente di Cafc spa - è la fruizione dell'impianto di depurazione del Cdl sul quale è previsto un investimento di 6 milioni di euro destinato al potenziamento e miglioramento dello stesso, che permetterà di non costruire altri impianti. Con questa possibile unione si cerca, inoltre, di realizzare anche una sorta di aggregazioni fra gli impianti di depurazione per fare in modo che il territorio possa usufruire di un numero maggiore di impianti di medie dimensioni, oggi carente, dismettendo quelli più piccoli e utilizzando maggiormente quello di San Giorgio di Nogaro, nell'ottica di una migliore gestione".
www.studio pironio.com
Nessun commento:
Posta un commento