Grande successo della prima conferenza legata al ciclo Tirìn fûr il cjâf de blave, organizzato dai comuni di Muzzana del Turgnano, Carlino, Fiumicello, Mereto di Tomba, Sacile, Sedegliano.
L'agronomo e presidente dell'Associazione Italiana Agricoltura Biologica Vizioli ha sottolineato come l'agricoltura biologica non sia la sostituzione dell'agricoltura tradizionale ma un metodo, molto innovativo e che come tale richiede ricerca e sperimentazione.
In un mercato in costante espansione un Paese come l'Italia, che ha fino
al secondo dopoguerra avuto una vocazione prevalentemente agricola, può
inserirsi nel commercio di prodotti biologici divenendo produttore ed
esportatore, non più mero importatore.
"Complessità = equilibrio", ha spiegato l'esperto: la specialità culturale inibisce l'attrattività turistica del paesaggio che è bello anche perché variegato grazie alla pratica della rotazione, fondamentale per garantire fertilità al terreno e ottenere i massimi benefici dall'agricoltura biologica.
Il beneficio sociale del modello agricolo biologico è legato alla sua sostenibilità: salvaguardia della bellezza del paesaggio, della salute dei lavoratori del settore primario, della salute dei consumatori, promozione territoriale tramite il turismo enogastronomico.
Tirìn fûr il cjâf de blave quindi!
Il prossimo appuntamento sarà ospitato dal comune di Sacile venerdì 17 novembre con Cristina Piazza e Vanni Tisselli per
l'incontro dal titolo: "Esperienze concrete di gestione delle colture
seminative senza l'utilizzo di concimi di sintesi ed erbicidi ed un
esempio di filiera locale di produzione e trasformazione dei cereali
antichi".
Nessun commento:
Posta un commento