MUZZANA. “La rappresaglia imperiale sul contado di Muzzana 1514-
2014”, una storia che diventa un libro.
E' stato presentato in occasione
della festa "Le Patrie dal Friùl" sabato 11 aprile alle 18.30, nella sala
parrocchiale. L’autore è Renzo Casasola il titolo "Li Orbi de Mozana". È
la cronaca di una feroce
rappresaglia imperiale accaduta cinquecento
anni fa, in una "villa marchesca" del Basso Friuli, alle spalle di
Marano. Un efferato episodio che si inserisce nella guerriglia tra
l'impero d'Austria e la Repubblica di San Marco, in quel faditico 1514,
passata alla storia come bellum Forojuliese..
Agli inizia del
'500, la Serenissima non poté garantire la sicurezza militare in terra
friulana. Ciò favorí l'attestarsi di truppe asburgiche in Friuli,
guidate dal conte Cristoforo Frangipane, che occupò le principali
roccaforti tra cui Marano. Si ostinò a resistere Gerolamo Savorgnan che,
con pochi uomini e gli abitanti di Osoppo, si arroccò sulla fortezza
posta sul colle. Durante gli infruttuosi attacchi al forte, si consumò
la rappresaglia imperiale sui muzzanesi, impegnati a sostenere le truppe
d'assalto veneziane alla fortezza lagunare. Il conte attuò perciò la
tattica dell'intimidazione terroristica, cogliendo l'occasione propizia
offertagli dai muzzanesi filo marcheschi, che uccisero in una
scaramuccia due messi imperiali.
Fu la rappresaglia. Il primo marzo
vennero catturati e avviati al Campo di Osoppo 193 uomini. Durante la
notte 39 di essi fuggirono. La villa di Muzzana fu messa a sacco e
bruciata. I ragazzini resi schiavi e le donne allontanate dal paese. Il
giorno dopo, furono inflitte loro le tremende mutilazioni, affinché
fossero d'esempio ai riottosi friulani arroccati sul colle. Ai più
anziani, in numero di 56 vennero cavati ambedue gli occhi. Dei rimanenti
98, venti di essi ritenuti troppo giovani, vennero resi schiavi.



Messaggero Veneto
11 aprile 2015
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