Senti che bel vento...... si cambia!

Senti che bel vento...... si cambia!

30/01/10

Principi fondamentali della Costituzione Italiana

I principi fondamentali sanciti dalla nostra costituzione italiana non sono stati concepiti per il caso. Non perdiamoli per piacere di vista, leggiamoli e teniamoli ben scolpiti nei nostri ragionamenti quotidiani.

Art. 1

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 5

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Art. 6

La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art.7

Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.

I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.

Art. 8

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.

Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.

I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.

Art. 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Art. 10

L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.

La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.

Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. [3]

Art. 11

L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12

La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

20/01/10

Patto tra i sindaci per l'acqua a km 0

Accordo tra comuni di Veneto, Friuli ed Emilia Romagna: consumi solo dal rubinetto A Venezia nasce il Manifesto: niente distributori nei luoghi pubblici, in mensa solo brocche.L´iniziativa amplia la campagna avviata nel 2008 da Cacciari, che ha già dato alcuni risultati
di CARLO BRAMBILLA

MILANO - L´acqua del sindaco è ottima, sana, controllata, a chilometri zero. Difende l´ambiente e costa poco, decisamente meno dell´acqua minerale. Mille litri, un euro. Sorella acqua. Non ci voleva molto a capirlo, in tempo di crisi. E così la fortunata campagna lanciata nel 2008 dal sindaco di Venezia Massimo Cacciari, con tanto di caraffa in mano (slogan «imbrocchiamola») comincia a fare proseliti tra i primi cittadini italiani. Molti dei quali, provenienti dal Veneto, dal Friuli e dall´Emilia Romagna, si sono dati appuntamento oggi in laguna per una riunione in Comune, insieme alle società municipalizzate, come la veneziana Veritas o l´emiliana Hera, che gestiscono le acque potabili in queste regioni, per lanciare una nuova offensiva contro le bottigliette di plastica: il "Manifesto dell´acqua del sindaco".
Numerosi gli impegni che verranno presi. Dall´eliminazione dell´acqua in bottiglia da mense e distributori automatici che si trovano nelle sedi comunali e nelle scuole al lancio di una grande campagna informativa sulla qualità e l´affidabilità dell´acqua potabile. Con distribuzione di caraffe, borracce e contenitori vari per incentivare l´uso dei rubinetti. Fino all´impegno a usare tecnologie sempre più avanzate nei controlli di laboratorio. E alla richiesta che una risorsa fondamentale come l´acqua non venga privatizzata. «L´Italia è tra i primi paesi al mondo per consumo pro capite di acqua in bottiglia - si legge nel Manifesto - L´impatto ambientale di quest´acqua comporta consumo di energia e di combustibili fossili per la produzione delle bottiglie e per il trasporto delle stesse fino ai luoghi di consumo. Per non parlare dell´impatto ambientale in termini di rifiuti prodotti. Col semplice gesto di aprire il rubinetto di casa ogni cittadino può invece risparmiare e salvaguardare l´ambiente».
Soddisfatto il sindaco Cacciari che prenderà parte alla riunione (la sua iniziativa a Venezia ha già spostato il 10 per cento dei consumi di acqua). «Sono felice - commenta - che la nostra battaglia a favore di una cultura del risparmio e del rispetto dell´ambiente venga condivisa anche fuori dai confini della città. Non voglio entrare in competizione coi produttori di acqua minerale. Ma dire semplicemente che la mia acqua è molto buona». Schierato a favore della battaglia trasversale per l´acqua di rubinetto anche il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, che non sarà presente al meeting veneziano ma fa sapere di avere in programma una campagna analoga a quella di Cacciari per la sua città. Entusiasta dell´iniziativa il sindaco di Imola, Danilo Manca, che partecipa in rappresentanza degli amministratori romagnoli: «Nessun prodotto è a chilometri zero quanto l´acqua che esce dal rubinetto di casa».
Per convincere i cittadini dell´importanza di usare l´acqua di casa propria fornisce alcuni numeri Filippo Bocchi, a capo del settore Responsabilità sociale del gruppo Hera. «Bere acqua minerale - dice - costa all´anno all´ambiente 350 mila tonnellate di Pet, il materiale di cui sono fatte le bottiglie, 665 mila tonnellate di petrolio e un´emissione di circa 910 mila tonnellate di CO2. Solo un terzo delle bottiglie prende la via del riciclo. In un anno mediamente una famiglia di tre persone beve circa mille litri di minerale, spendendo 250 euro. La medesima quantità dal rubinetto costa 1,50 euro». Mentre Cacciari, polemico, aggiunge: «Le acque minerali avranno certo caratteristiche diverse da quelle nostre, non discuto. Non sono un chimico. Però mi risulta che spesso le fonti idriche a cui attingono i Comuni per gli acquedotti e i produttori di acqua minerale per le bottiglie siano le stesse».

(da Repubblica del 20 gennaio 2010)

06/01/10

Presentazione corso di lingua e cultura friulana



Comune di Muzzana del Turgnano

Assessorato alla cultura, sport e politiche giovanili

in collaborazione con la Societât Filologjiche Furlane


12 gennaio 2010 alle ore 20:30


presso i locali di “Villa Muciana” – Piazza S. Marco, n. 3 – Muzzana del Turgnano


Presentazione del corso gratuito di lingua e cultura friulana


interverranno:

Luigi Del Piccolo (Canzian) – conduttore del corso di lingua e cultura friulana

Christian Romanini – vice direttore della rivista “La Patrie dal Friûl”

Lorenzo Fabbro – vice direttore della cooperativa “informazion furlane”

Cristian Sedran – assessore alla cultura del comune di Muzzana





04/01/10

RACCONTAMI UNA STORIA

progetto per la promozione di una cultura della narrazione

Muzzana del Turgnano -
Biblioteca Civica
dal 14 al 28 gennaio 2010

“RACCONTAMI UNA STORIA” è un progetto che intende riscoprire un incantesimo dimenticato, l’arte di raccontare, strumento prezioso di relazione affettiva e culturale tra adulti e bambini. Si rivolge ai bambini di ogni età a cui piace ascoltare storie e a tutte le donne e gli uomini a cui piace raccontare.

giovedì 14 gennaio ore 17.30
RACCONTAMI UNA STORIA
incontro di presentazione del progetto
RIVOLTO A TUTTI GLI INTERESSATI

giovedì 21 gennaio ore 16.30-17.30
L’ORA DEL RACCONTO
Un’ora di racconti per tutti i bambini. Un’occasione per esprimersi raccontando e per riscoprire la magia della narrazione. Il primo appuntamento è a cura di Damatrà. Tutti gli altri a seguire saranno realizzati dai volontari che hanno partecipato al corso.
PER TUTTI I BAMBINI E GLI INTERESSATI AL CORSO

lunedì 18 gennaio ore 17.00-19.30
giovedì 21 gennaio ore 17.30-20.00
lunedì 25 gennaio ore 17.00-19.30
giovedì 28 gennaio ore 16.00-18.30

PER IL PIACERE DI RACCONTARE
Corso di avvicinamento al linguaggio della narrazione.
Per adulti di ogni età desiderosi di rivalutare la narrazione come strumento che favorisce relazioni positive tra generazioni diverse, una situazione privilegiata di interazione umana tra adulti e bambini, un’occasione insostituibile di scambio affettivo e culturale. Il corso è gratuito, ma... si chiede in cambio l’offerta di tempo narrativo e la disponibilità dei partecipanti a raccontare ai bambini nel corso degli appuntamenti “L’ora del racconto” in Biblioteca.
Nel quarto incontro i volontari racconteranno ai bambini durante l’Ora del racconto.
RISERVATO AGLI ISCRITTI AL CORSO

giovedì 28 gennaio ore 16.30-17.30
L’ORA DEL RACCONTO
Un’ora di racconti per tutti i bambini a cura dei volontari che hanno partecipato al corso.
PER TUTTI I BAMBINI

per informazioni e per iscrizioni al corso:
Biblioteca Civica di Muzzana tel. 0431698096 /
e-mail: biblioteca@com-muzzana-del-turgnano.regione.fvg.it