Senti che bel vento...... si cambia!

Senti che bel vento...... si cambia!

31/03/10

Fieste dal Friûl

Comune di Muzzana del Turgnano
Assessorato alla Cultura, Sport e Politiche giovanili

In occasione della Festa del Friuli del 3 di Aprile presenta
Appuntamento per i bambini
Martedì 6 Aprile 2010
alle ore 18:00 in Villa Muciana
con
La Pimpa par Furlan
proiezioni in lingua friulana di alcune puntate della Pimpa di Altan
Videocjançons e flabis
con Adriano Venturini

Cafc spa: presentate le linee guida per la fusione con il Consorzio depurazione laguna


L’assemblea informale dei soci ha dato mandato al cda di proseguire il percorso per la possibile aggregazione

Il semaforo verde dei soci di Cafc Spa, per proseguire sulla strada della fusione con il Consorzio depurazione laguna, è giunto pochi giorni fa dall'assemblea informale dei soci che ha dato mandato al cda di predisporre un piano industriale dell'azienda aggregata, vale a dire della nuova realtà che potrebbe nascere dall'unione dei due gestori e che fornirà il servizio idrico integrato a 83 Comuni della provincia di Udine, per una popolazione complessiva di circa 326mila abitanti.
L'assemblea, dopo l'illustrazione delle linee guida del percorso che porterà all'unificazione tra le due società, ha espresso l'intendimento di continuare a perseguire l'obiettivo. Un obiettivo che - come ha spiegato il presidente di Cafc spa Eddi Gomboso - è quello di realizzare una maggiore efficienza e, dunque, una riduzione dei costi, oltre ad una maggiore efficacia, con il miglioramento del servizio agli utenti.
Gomboso ha precisato che il progetto del piano industriale sarà realizzato entro la fine di gennaio e ha indicato come: "La fusione tra Cafc e Cdl, che richiederà un percorso condiviso a più tappe, se ultimato, darà origine ad un soggetto di notevoli dimensioni e integrato strutturalmente in grado, pertanto, di affrontare meglio le importanti sfide che le recenti modifiche normative imporranno al settore del ciclo idrico integrato. Si tratta di un orientamento dettato da un quadro normativo volto al superamento della frammentazione dei soggetti che operano nel comparto, nella prospettiva dell'unitarietà della gestione".
L'assetto definitivo del ciclo idrico integrato che dovrà determinarsi in provincia di Udine con l'inizio del 2012 prevede infatti sostanzialmente due possibili scenari: una gara per l'affidamento del servizio sull'intero territorio dell'ambito o un percorso che, a fronte di un'unica società interamente pubblica nel frattempo realizzatasi, preveda un bando di gara per l'individuazione del socio operativo e con quota superiore al 40 per cento. In entrambi i casi, la società risultante dalla fusione si porrà in una posizione privilegiata rispetto alle due società separate al momento di affrontare le sfide relative all'affidamento del ciclo idrico a regime. Secondo quando indicato nelle linee guida del progetto, i vantaggi derivanti dalla fusione potrebbero essere molteplici, a cominciare naturalmente da una gestione efficace, economica ed efficiente del servizio idrico integrato sul territorio di 83 Comuni e nella zona industriale dell'Aussa Corno, compreso il polo chimico di Torviscosa. "Uno dei benefici - ha specificato il presidente di Cafc spa - è la fruizione dell'impianto di depurazione del Cdl sul quale è previsto un investimento di 6 milioni di euro destinato al potenziamento e miglioramento dello stesso, che permetterà di non costruire altri impianti. Con questa possibile unione si cerca, inoltre, di realizzare anche una sorta di aggregazioni fra gli impianti di depurazione per fare in modo che il territorio possa usufruire di un numero maggiore di impianti di medie dimensioni, oggi carente, dismettendo quelli più piccoli e utilizzando maggiormente quello di San Giorgio di Nogaro, nell'ottica di una migliore gestione".

www.studio pironio.com

24/03/10

La moria delle api

Circolo Culturale Artetica


organizza un incontro dal titolo:

La moria della api: un mistero ancora da chiarire
Relatore: Fabio del Piccolo

Venerdì 26 marzo ore 20:30
Villa Muciana, Muzzana del Turgnano (UD)

19/03/10

L’agricoltura che vogliamo


L' AIAB-FVG rientra tra quelle 52 associazioni (ambientaliste, del mondo agricolo, del volontariato,
dei consumatori, del mondo sociale, culturali, del commercio equo e solidale, ecc.), che ha intrapreso
il percorso di redazione di una legge regionale di iniziativa popolare che intende salvaguardare
le scelte di agricoltori e consumatori in termini di tutela della biodiversità e dei prodotti tipici
del nostro territorio messi a rischio dall’eventuale autorizzazione alla coltivazione degli OGM.
Le informazioni su questo argomento sono poche e parziali, incontriamoci per un
approfondimento sul perché siamo contrari agli OGM e su quale sistema agricolo innovativo,
redditizio e rispettoso dell’ambiente e della salute vorremmo:

mercoledì 24 marzo alle ore 17:30
Sala Pasolini - palazzo della Regione - via Sabbadini 31 - Udine
Nell’occasione, Luca Colombo della Fondazione Diritti Genetici ci presenterà il suo ultimo
libro, scritto assieme ad Antonio Onorati, dal titolo
"Diritti al cibo
agricoltura sapiens e governance alimentare"

Informazioni sulla proposta di legge regionale di iniziativa popolare saranno disponibili in sala

15/03/10

Fotografie




Sabato 20 marzo ore 17:30 in Villa Muciana
8° concorso fotografico "il bosco, il fiume e la laguna"

Premiazioni_Inaugurazione della mostra_Rinfresco



Durante l'incontro verranno presentate le opere del progetto di fotografia "il bosco d'autunno".
Il progetto, ideato e realizzato da LaboratorioMuzzana, ha coinvolto le classi prime della scuola media statale di Muzzana del Turgnano.

No stait a mancjâ!

13/03/10

41 Associazioni e Organizzazioni del Friuli Venezia Giulia propongono una legge regionale anti-OGM

Se con una mano l’Unione Europea dice di non voler imporre le colture OGM agli Stati membri, è pur sempre vero che con l'altra, secondo alcuni (ministro Zaia) violando la sovranità nazionale, fa cadere sulla testa dei riluttanti europei la patata transgenica “Amflora” e tre “nuovi” tipi di mais, aprendo le porte dell'industria, della stalla, del pollaio ma anche della cucina di ogni consumatore al “Frankenstein food”.

Ben 41 Associazioni e Organizzazioni del Friuli Venezia Giulia, agricole, ambientaliste, culturali e di tutela dei consumatori, hanno redatto quindi una proposta di legge regionale che fa proprio il tema della difesa delle risorse genetiche del nostro territorio e della qualità delle colture e degli alimenti.

L’obiettivo è quello di tutelare la specificità, l'originalità, la territorialità della produzione agro-alimentare e del consumo regionale, anche a garanzia della sicurezza alimentare e della qualità di vita dei propri cittadini.
Inoltre si intende sostenere e favorire la produzione e il consumo di prodotti tipici, di qualità, e biologici, promuovendo iniziative di comunicazione e di educazione alimentare sul tema. È una proposta di legge che, nell'intento degli aderenti, può costituire l'avanzamento verso la concreta speranza di un maggiore benessere personale e collettivo, e che si auspica possa essere presa in considerazione e adottata anche da altre Regioni italiane.

I rischi concreti dell'introduzione di organismi e materiale geneticamente modificati sono stati più volte scientificamente documentati: l'ibridazione genetica determina una perdita di biodiversità, contrasta con i principi di sicurezza e di sostenibilità ambientale, contrasta con la specificità delle colture, e determina un'inevitabile diminuzione della qualità, con conseguenti ricadute economiche negative a danno dei coltivatori non-OGM.
L'inquinamento genetico che gli OGM procurano ricade anche sui consumatori, che sul tema si sono sempre espressi a grande maggioranza in maniera contraria (secondo l’ultimo sondaggio Ue, il 62% dei cittadini consultati, tra questi il 77% degli italiani, sostiene di essere “preoccupato” per la presenza di OGM in alimenti e bibite).
La nostra libertà di scegliere cibi non-OGM è in pericolo, la nostra stessa salute è in pericolo, visto che il “principio di precauzione” non consente l'utilizzo di nuove sostanze o prodotti finché non se ne sia dimostrata l'assoluta innocuità. Non è questo il caso degli OGM, i cui effetti dannosi (su animali) sono stati resi noti dalle stesse case produttrici; inoltre la resistenza degli OGM ai pesticidi favorisce l'aumento della quantità d'impiego degli stessi, accrescendo di conseguenza l'inquinamento del suolo, dei corsi d'acqua, delle falde, dell'ambiente, peggiorando di fatto una situazione già al limite del sostenibile.

La presunta utilità degli OGM per combattere la fame nel mondo è poi un dogma dai piedi d'argilla. Vero è, invece, che introdurre gli OGM nei Paesi poveri equivale a disconoscere e a intaccare il diritto alla sovranità alimentare di migliaia di agricoltori. Questi ultimi, infatti, attraverso i brevetti di proprietà delle multinazionali, che esercitano un vero e proprio monopolio, sono costretti ad acquistare ogni anno le sementi OGM, e relativi pesticidi, a prezzi imposti e alti, con raccolti spesso insoddisfacenti, generando dipendenza economica dall'estero, in una sorta di nuova forma di colonialismo “biotecnologico", che nelle situazioni estreme (India) li porta alla disperazione e spesso anche al suicidio.
I proponenti sollecitano i Consiglieri della Regione Friuli Venezia Giulia a presentare la proposta di legge – inviata trasversalmente a tutti i gruppi politici – e a discuterla con urgenza, affinché possa formalmente essere approvata ed entrare in vigore prima della scadenza dei 90 giorni dalla sentenza del Consiglio di Stato che di fatto rischia concretamente di liberalizzare, in regione, la semina di tre varietà di mais OGM.

Segue l’elenco dei promotori della proposta di legge:

Adiconsum FVG
AIAB FVG - Associazione italiana per l'agricoltura biologica
Alister FVG
AL. PI. Flora (Az. agricolo-apistica biologica)
Associazione Amici in giardino
Associazione Benkadì (commercio equo e solidale), Staranzano (GO)
Associazione CEA Mulino Cocconi Ecomuseo delle Acque, Gemona (UD)
Associazione culturale "Unimondo", Colloredo di Montalbano (UD)
Associazione Donne operate al seno
Associazione G.A.S. Buja
Associazione nazionale "Città della frutta"
Associazione Senza confini Brez Meja (Bottega del mondo TS)
Appo Friuli (Associazione produttori piante officinali bio)
Aprobio - Associazione produttori biologici e biodinamici del F.V.G.
Bottega del mondo Soc. Coop. Udine
Carta EstNord (Rivista)
Casa del consumatore, Muggia
Centro di accoglienza e di promozione culturale Ernesto Balducci, Zugliano (UD)
Ce.V.I. - Centro di volontariato internazionale per la cooperazione allo sviluppo
Centro volontari cooperazione allo sviluppo (C.V.C.S.)
Cittadinanzattiva FVG
Coldiretti FVG
Comitato per la vita del Friuli rurale
Federconsumatori Friuli Venezia Giulia
Federazione Diritto libertà di cura Onlus, Udine
GAP Udine (Gruppo di acquisto popolare)
GAS "Go gas tartaruga" (Gruppo di acquisto solidale), Staranzano (GO)
Greenpeace Onlus Italia
Italia Nostra FVG
Kmecka Zveza - Associazione agricoltori
La Buteghe di San Giorgio di Nogaro
LAC FVG
LAV Onlus - Sedi del FVG
LEGACOOP FVG
Legambiente FVG
Legaconsumatori PN
LIPU FVG
OTC (Organizzazione tutela consumatori) FVG
QualityBIO sas
Slowfood FVG
WWF FVG

WWF Fvg

11/03/10

Distruggere i magredi e il Tagliamento

Questo l’obiettivo dei politici per il 2010, anno mondiale della Biodiversità?

Due titoli sospetti in un solo giorno. Strana coincidenza o allarmante monito? Certamente fatto molto inquietante vedere pubblicate contemporaneamente, sui due principali quotidiani locali, due notizie che, se fossero vere, farebbero drizzare i capelli. E non solo agli ambientalisti. Non bastava, infatti, il paventato commissariamento del Tagliamento, che delegherebbe a Roma la decisione sulle contestatissime casse di espansione, come riproposto dall’assessore De Anna nei giorni scorsi. Un vero e proprio scempio che rischia di cambiare per sempre il destino del territorio friulano, in uno dei suoi luoghi simbolo, il letto del Tagliamento, “Il Re dei fiumi d’Europa”. Ci voleva pure lo spauracchio sempre più fondato di trasformare in zona nucleare un’ampia area nel cuore dei magredi.


Infatti, si fanno sempre più insistenti le voci che vogliono il Dandolo a Maniago, a pochi chilometri dal cuore pulsante della città di Pordenone, come possibile sito per la costruzione di una centrale nucleare. Il Dandolo costituisce uno degli scorci panoramici e naturali più belli della provincia, infatti è innanzitutto un S.i.c. (Sito di Importanza Comunitaria) e una Z.p.s. (Zona di Protezione Speciale) riconosciuta dalla Regione: un’area naturale tutelata a livello europeo con precisi vincoli per la presenza di specie e habitat in via di scomparsa, come ha decretato la stessa Commissione Europea e come confermato dalla Legge regionale n. 17/2006.

Forse il tutto si concluderà con un nulla di fatto. Salvo l’aver gettato un bel po’ di fumo negli occhi dei cittadini. Così da fargli poi digerire meglio e senza troppa fatica la realizzazione dell'ennesima discarica o il tanto paventato termovalorizzatore. Insomma, vale proprio il detto "non c’è fumo senza arrosto".
Quello che è certo è che sino ad ora nulla si è tentato per risolvere in modo ecologicamente sostenibile i problemi della sicurezza lasciati aperti sul fiume Tagliamento. Perché non è questa la strada attuale della politica, locale e non, ma soltanto quella dei possibili affari e business che si intravedono dietro ad ogni opera faraonica.
C’è una sola certezza: in un modo o nell’altro, qualcuno intende davvero “mettere le mani” sui meravigliosi magredi.

Quando nei mesi scorsi, mentre a livello nazionale discutevano sull’individuazione dei siti nucleari, si disse che a qualcuno poteva venire in mente di proporre una centrale nucleare proprio qui, nei nostri magredi, per il WWF provinciale il livello di aberrazione della notizia era tale da far pensare a una barzelletta. Ma sappiamo che in Italia la fantasia supera spesso la realtà. Soprattutto per quella parte politica che ha fatto diventare le battute l’arma più efficace per gestire il consenso.

Sarà bene che la popolazione sia informata, prima di ritrovarsi in un giorno di primavera ad alzare lo sguardo verso il cielo, e vedere una colonna di fumo uscire da una immensa torre in cemento che si innalza fra le praterie un tempo dominate dalle orchidee selvatiche, dal canto delle allodole e dal volo delle albanelle.
I cittadini e le associazioni invece auspicano che si moltiplichino da parte della Regione iniziative volte a favorire la diffusione di sistemi per la produzione dell’energia rinnovabile e che vengano promosse campagne a tappeto per indurre la popolazione a convertirsi definitivamente alla raccolta differenziata e alle sue logiche di riciclo e reimpiego.
Questo non solo nell’interesse dell’ambiente, ma anche e soprattutto della salute dei cittadini e del loro portafoglio.

WWF Pordenone

08/03/10

RESISTENZE 2010-serata dedicata a Rosa Cantoni‏



25 APRILE, ANCORA RESISTENZA

ITINERARI_MEMORIA_MUSICA_STORIE_IMMAGINI_PAROLE

SABATO 13 MARZO

CASA DEL MARINARETTO - ore 18.00

PALAZZOLO DELLO STELLA

Spettacolo teatrale "Sospiro d'Anima, la storia di Rosa"

di e con Aida Talliente, musiche di David Cej

Una serata dedicata a Rosa Cantoni, nome di battaglia "Giulia", partigiana della divisione Garibaldi ed ex deportata nel lager nazista di Ravensbruk.

La sua vita raccontata attraverso immagini musica e poesia

Come ogni anno la Sezione Intercomunale dell'Anpi di Palazzolo-Muzzana-Pocenia-Precenicco organizza la rassegna "Resistenze 2010 - Viaç viars il 25 di avrîl". Il percorso di appuntamenti in preparazione del 25 aprile, realizzato quest'anno con la collaborazione delle ass. culturali Artetica, Trois e Art-Port, dell'Auser e dello Spi-Cgil, con il sostegno di Coop e Cam85 e con il patrocinio dei comuni di Muzzana e Palazzolo si propone di dipanare il filo della Resistenza/Resistenze dalla memoria all'attualità attraverso "musica, storie, immagini e parole".



05/03/10

Giornata Internazionale delle donne


DONNE IN NERO
manifestazione per la giornata internazionale delle donne
sabato 6 marzo
dalle 17.00 alle 19.00

In occasione dell'8 marzo, giornata internazionale della donna, le Donne in Nero di Udine invitano alla manifestazione di sabato 6 marzo in Piazzetta Lionello a Udine (ore 17.00 - 19.00), per dichiarare la propria vicinanza

alle donne le cui vite sono devastate dalle guerre, portate anche dalle truppe italiane, come accade in Afghanistan

alle donne a cui l'occupazione nemica e il militarizzarsi della società chiudono spazi di libertà e di futuro, come in Palestina

alle donne i cui diritti sono negati da regimi patriarcali, religiosi e dittatoriali e che non si piegano a costo della vita, come le donne dell'Iran

alle donne che vivono chiuse tra le mura di un carcere, o tra i limiti estremi della malattia e della sofferenza

alle donne migranti esposte alla violenza della solitudine e del razzismo

alle donne la cui vita è resa precaria dall'insicurezza o dalla mancanza del lavoro e le cui fatiche sono aggravate dal venir meno del welfare.

Qualunque sia la loro situazione, le donne rifiutano di sentirsi vittime
Stanno in piedi a testa alta

Insieme a loro esercitiamo una resistenza quotidiana, quella che rende più civile lo spazio che abitiamo

Donne in Nero di Udine