Senti che bel vento...... si cambia!

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18/03/14

Li orbi de Mozana: 1514 - 2014


  

MUZZANA DEL TURGNANO. La comunità ha commemorato la tragedia del 31 marzo 1514, quando, nell'ambito della guerra tra la Serenissima e l'Impero asburgico e in seguito all'uccisione di due messi imperiali diretti alla fortezza di Marano da parte della popolazione muzzanese fedele alla Serenissima, gli imperiali deportarono un centinaio di uomini e ragazzi, privandoli degli occhi.
La Repubblica di San Marco, che nella persona del doge Leonardo Loredan rimase impressionata dalla fedeltà de «li orbi de Mozana», concedette per duecento anni a venire una pensione come risarcimento per quel tragico fatto.
Alla cerimonia del 500/o anniversario che ha ricordato a Villa Muciana le vicende de «Gli orbi di Muzzana» ha partecipato anche l'assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, che ha anche assistito all'assemblea annuale dell'associazione «la bassa», diretta da Roberto Tirelli, promotrice dell'evento assieme al Comune di Muzzana.
«Ho accolto con piacere l'invito dell'associazione che si propone lo studio della friulanità del Latisanese e del Portogruarese perchè trovo molto apprezzabile il percorso di ricerca storica portato avanti da queste realtà culturali. La riscoperta di episodi spesso anche poco conosciuti ma molto importanti della nostra storia locale permettono di comprende meglio anche il presente», ha commentato Torrenti.

(Messaggero Veneto, 16 Marzo 2014) 


Grazie anche a RENZO CASASOLA ed ADELMO DELLA BIANCA per la passione, la dedizione e l'impegno a rintracciare informazioni per questo tragico avvenimento.

12/03/14

“GLI ORBI DI MUZZANA"

500° ANNIVERSARIO 
DEI TRAGICI FATTI 
DEL MARZO 1514 


Domenica 16 Marzo alle ore 10.30  presso VILLA MUCIANA”  

a Muzzana del Turgnano


PROGRAMMA
ore 10.00 Assemblea annuale dell'Associazione “la bassa”
ore 10.30 Commemorazione dei fatti del marzo 1514
Saluto del Sindaco Vittorino Gallo
Relazione ufficiale di Renzo Casasola con i disegni di Adelmo Della Bianca
Conclusioni del Presidente le “la bassa” Roberto Tirelli



04/03/14

Carta Famiglia Regionale


Richiesta di accesso al beneficio di riduzione dei costi del servizio di fornitura di energia elettrica per l’anno 2013

A V V I S O

per i residenti nei Comuni di Carlino, Latisana, Lignano Sabbiadoro, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Pocenia, Porpetto, Precenicco, Rivignano Teor, Ronchis, San Giorgio di Nogaro, Torviscosa

La domanda puo’ essere presentata
dal 24 febbraio al 30 aprile 2014
all’ufficio protocollo del comune di residenza o del comune di Latisana dai titolari di carta famiglia in corso di validita’ (se inviate a mezzo di raccomandata, farà fede la data del timbro postale).
Il modulo domanda può essere scaricato dal sito internetwww.comune.latisana.ud.it ; è inoltre disponibile presso il proprio Comune di residenza o presso gli uffici amministrativi Carta Famiglia dell’Ambito.
Per ulteriori informazioni i cittadini potranno rivolgersi di persona nei seguenti orari e giornate, presso:
- Ambito distrettuale di Latisana – Ufficio Carta Famiglia c/o Centro Polifunzionale, Via C.Goldoni 22 – tel.0431/516613 (è preferibile telefonare al di fuori dell’orario di apertura al pubblico) MARTEDI’ e GIOVEDI’ dalle 15.00 alle 17.30 - MERCOLEDI’ e VENERDI’ dalle 10.00 alle 13.00
- Ufficio Carta Famiglia c/o Barchesse di Villa Dora, S.Giorgio di Nogaro, tel.0431/620412 (è preferibile telefonare al di fuori dell’orario di apertura al pubblico) LUNEDI’ e GIOVEDI’ dalle 9.00 alle 12.00
- Ufficio Servizi Sociali del Comune di residenza negli orari di apertura al pubblico.

02/03/14

Sono 69 i Comuni pigri e ritardari nei lavori pubblici Ferme opere per 17,5 milioni non legate al patto di stabilità. Scattano le penalizzazioni regionali: in vetta Villa Santina

UDINE. Nonostante i monitoraggi effettuati dalla Regione, finalizzati alla redistribuzione degli spazi finanziari inutilizzati dai Comuni, anche nel 2013 gli enti locali non sono riusciti a esaurire il plafond a loro disposizione. E’ andata indubbiamente meglio rispetto all’anno precedente, quando la rimanenza in termini di potenziali investimenti era stata pari a 82 milioni di euro.
Nel 2013, il conto si è chiuso invece a 17,481 milioni. I 69 Comuni meno virtuosi, quelli cioè che non sono riusciti ad esaurire gli spazi a disposizione né sono riusciti a contenere la rimanenza entro il limite del 10%, soglia “salvezza” al fine di non incorrere in penalità, sono quasi tutti di medie e piccole dimensioni.
Solo per citarne alcuni: Artegna (208 mila euro di rimanenza), Cividale (268 mila), Forni di Sopra (564 mila), Latisana (603 mila), Lignano Sabbiadoro (206 mila), Pozzuolo del Friuli (449 mila), Sedegliano (363 mila), Venzone (255 mila), Villa Santina (703 mila) e ancora Fogliano Redipuglia (412 mila), Gradisca d’Isonzo (354 mila), Monfalcone (493 mila), Claut (362 mila) e Porcia (298 mila).
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Sono stati invece tutti entro la soglia del 10%, evitando dunque penalità sull’obiettivo di quest’anno, sia le Provincie che i capoluoghi: il Comune di Trieste ha avanzato 359 mila euro a fronte di 29,7 milioni di euro d’investimenti; Pordenone 29 mila euro (7,8 i milioni di spese nette in conto capitale); Udine 551 mila euro; Gorizia 96 mila euro rispettivamente a fronte di 16,5 e 7 milioni di opere.
In taluni casi, alla pur rilevante rimanenza corrisponderanno per quest’anno premi, in termini di spazi finanziari, che andranno a migliorare l’obiettivo. Ecco qualche esempio: San Giovanni al Natisone, che avanzando 471 mila euro di spazi nel 2014 beneficerà di un obiettivo migliorato (leggi ulteriori spazi) per 409 mila euro.
Maniago, la cui rimanenza è pari a 641 mila euro, avrà spazi in più per 351 mila euro. E ancora Sacile: con una rimanenza di 399 mila euro avrà a disposizione spazi in aumento per 487 mila euro.
La somma a piè di pagina, per quanto riguarda le premialità, ammonta complessivamente a 2,7 milioni di euro. A ben 6,7 milioni quella relativa invece alle penalità dove a “pagare” il prezzo maggiore sarà Villa Santina con un obiettivo peggiorato, nel 2014, di ben 585 mila euro.
C’è infine chi il patto di stabilità l’ha proprio sforato, vale a dire che ha speso più dei fondi a sua disposizione e si vedrà sanzionato con la riduzione dei trasferimenti ordinari: si tratta di Attimis, Ragogna e San Pier d’Isonzo andati oltre il limite rispettivamente per 69.725 mila euro, 8 mila euro e 2.623 mila euro.

01 marzo 2014
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