Senti che bel vento...... si cambia!

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30/01/13


OPEN DAY #2
FAB APRE LE PORTE ALLE IDEE
Lunedì 4 FEBBRAIO ore 10-13 e 14-17 via San Francesco 1/C


Pordenone

Sei senza lavoro, cerchi una nuova opportunità di occupazione, vuoi creare la tua start up d’impresa valorizzando la tua città? Itaca annuncia il secondo “Open Day” di FAB e apre le porte dell’incubatore Faber Academy Box (www.i-fab.it) per accogliere le persone che vogliono saperne di più e scommettere assieme sull’idea giusta da trasformare in impresa. Lunedì 4 FEBBRAIO dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17, nella sede di via San Francesco 1/C a Pordenone, lo staff di esperti di FAB sarà a disposizione di quanti abbiano interesse ad approfondire le tematiche del generatore d’impresa in vista della scadenza della seconda chiamata: il termine ultimo per presentare idee e progetti è il 15 febbraio.
Porte aperte a visioni innovative del futuro e alla costruzione di progetti che possano far emergere talenti e passioni. FAB, il generatore d’impresa presentato in occasione delle celebrazioni per il Ventennale di fondazione della Cooperativa sociale Itaca lo scorso 29 giugno, è stato voluto e pensato dalla Coop friulana per la valorizzazione del territorio. Innovativo e unico nel panorama nazionale, è destinato principalmente a persone disoccupate, con lavoro parziale e/o precario.
“Cerchiamo idee speciali, ma anche persone speciali – spiega il presidente di Itaca, Leo Tomarchio -. Siamo abituati alle sfide perché ci confrontiamo tutti i giorni con le difficoltà di una società sempre più in crisi, da cui però siamo convinti possano nascere nuove esperienze di innovazione sociale, modalità diverse e migliori di fare impresa e di vivere assieme”.
FAB è un generatore di innovazione sociale lanciato per raccogliere idee, selezionarle e dare una spinta per tradurle in imprese. Tre i filoni dei progetti: uomo, ambiente, comunità. A disposizione un luogo fisico – la sede è in pieno centro a Pordenone – collegato al mondo reale e virtuale, strumenti, l’intera rete di relazioni di Coop Itaca con enti locali, finanziari, università, cooperazione e cooperazione sociale.
“Abbiamo scelto, nel fare questo viaggio, di scommettere sul sapere e sulle potenzialità di persone che non hanno più un posto nel mercato del lavoro – afferma Christian Gretter, coordinatore di FAB - o ne hanno uno precario, provvisorio, instabile, ma sono ricche di talento e di passione. Ma anche su chi ha già un sogno di impresa ben chiaro in testa e avrebbe bisogno di una rete forte di relazioni e di collaborazioni per vederlo realizzato”.
Le idee progettuali, prevalentemente al femminile, pervenute dopo la chiusura della prima chiamata fissata al 31 agosto scorso erano state 23, 6 delle quali avevano poi dato vita al primo ciclo di FAB, entrando a pieno titolo nella prima Village Academy.
FAB è un progetto della Cooperativa Itaca che gode della collaborazione di Dof Consulting e del supporto di diversi partner, fra cui l’Università degli Studi di Trento nella persona del prof. Luca Fazzi, di Aiccon (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Nonprofit) nella persona del suo direttore Paolo Venturi, DMav. Dalla maschera al volto – Social Art Ensemble, Provincia di Pordenone e Comune di Pordenone. Tra i partner recentemente si è aggiunta la Fondazione Crup che finanzierà sei borse di studio per l’intera durata del progetto. Ne potranno usufruire i progetti selezionati dall'Academy, il prezioso intervento della Fondazione farà in modo che i progetti che hanno superato la seconda fase di FAB possano concretizzarsi in impresa e/o rami d'impresa.
Il secondo “Open Day FAB” è previsto lunedì 4 FEBBRAIO dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17, nella sede di via San Francesco 1/C a Pordenone (a fianco dell’ex convento di San Francesco). Il programma prevede “Sessioni in plenaria per la presentazione del Faber Academy Box” e “Colloqui individuali” su diversi temi tra cui “Progetto d’impresa per l’incubazione: orientamento e analisi imprenditoriale”, “Figure d’accompagnamento in Academy: la formazione in FAB”.
Chi fosse interessato a partecipare al secondo Open Day di FAB può iscriversi subito contattando info@i-fab.it e/o 345 5407006 (Christian Gretter).

Info: www.i-fab.it

28/01/13

Cinquant’anni di autonomia sprecata?

Migliaia di cittadini friulani e giuliani, il 31 gennaio, non potranno festeggiare!

Messaggio del Coordinamento regionale della Proprietà collettiva, nel 50° dello Statuto regionale:

I Cittadini del Friuli e della Venezia Giulia, Autorità pubbliche e Politici di ogni schieramento,
Consiglieri regionali e Sindaci, il 31 gennaio, festeggeranno il 50° anniversario dello Statuto
di autonomia della nostra Regione, approvato con Legge costituzionale nel 1963.
Noi custodi delle secolari autonomie civiche, tuttavia, a questa festa non potremo partecipare.
Da 10 Legislature, infatti, in Consiglio regionale, prevalgono insensibilità e disinteresse per
il Popolo dei Beni civici e l’articolo 4 dello Statuto di autonomia – che attribuisce alla Regione «potestà
legislativa» in materia di «usi civici» – rimane tuttora inapplicato, per miopia politica e amministrativa.
Le Comunità della nostra Regione, dal Carso triestino e goriziano alla Laguna friulana, dalla
Pianura friulana di qua e di là del Tagliamento alla Zona Collinare, dalla Montagna Pordenonese
alla Carnia, fino alla Val Canale, attendono ancora, a distanza di 50 anni, il riconoscimento del loro
ruolo, delle loro Proprietà collettive e della loro capacità di gestirle autonomamente.
Nella nostra Regione, i Beni civici aspettano ancora di essere riconosciuti come inestimabile
«bene comune» di pubblico e generale interesse e i Comitati che li amministrano attendono ancora
un pieno riconoscimento della loro soggettività e della loro operatività.
Fino ad oggi, infatti, il Legislatore regionale e gli Amministratori locali hanno impedito che
i benefìci derivanti dal consistente Patrimonio collettivo ricadano sull’interà società regionale e
statale, oltre che sulle popolazioni titolari.
In 44 Comuni delle Province di Gorizia, Pordenone e Udine, le Amministrazioni comunali
continuano formalmente a gestire i Beni collettivi «in nome e per conto» delle Frazioni, anche se
le Comunità potrebbero far da sé. Ma, in realtà, nella maggioranza dei casi, i Patrimoni collettivi
risultano abbandonati al loro destino o utilizzati per funzioni incompatibili con la loro natura civica
e con la loro valenza sociale e ambientale.
In altri 85 Comuni della Regione, gli accertamenti dei Beni civici sono ancora in corso,
nonostante quanto previsto oltre 80 anni fa dalla legge statale 1766/1927 e nonostante l’alto costo
degli uffici regionali che hanno questo incarico, sicché le Comunità non possono comunque amministrare
direttamente le rispettive Proprietà collettive, sviluppandone appieno le funzioni e le potenzialità
sociali, economiche e ambientali.
In alcuni Comuni della Provincia di Trieste, si continua a contrapporre l’anacronistico regime
degli «Usi civici» ai diritti originari delle Comunioni familiari, siano esse “Jus” o “Srenje”.
Per queste ragioni, il Popolo dei Beni civici, il 31 gennaio, non festeggerà per uno Statuto
disatteso e tradito e, in occasione delle prossime consultazioni elettorali, saprà giudicare chi rispetta
e chi no i principi di «Sussidiarietà», «Autonomia e decentramento» e valorizzazione delle
«Formazioni sociali» sanciti solennemente dalla Costituzione della Repubblica italiana.
Pesariis, 28 gennaio 2013

COORDINAMENTO REGIONALE
della Proprietà Collettiva in Friuli-Venezia Giulia

Sede amministrativa: 91, Pesariis – 33020 Prato Carnico (UD)
Tel. 0433 69265 / Fax 0433 695861
Padriciano, 60 – 34012 Trieste Tel/fax: 040/226161
e-mail: coordinamentorfvg@yahoo.it

15/01/13

Articolo del Messaggero del 14-01-2013

«L’unione dei servizi non dà risparmi»

MUZZANA Il gruppo di opposizione Laboratorio Muzzana prende le distanze dalla gestione unificata dei servizi con Palazzolo e Pocenia. Un’operazione che, come riferito dal consigliere Cristian Sedran, «si può condividere per l'indirizzo generale che porta a mettere insieme servizi, ma non per il metodo, e per la mancanza di un progetto politico del territorio». Maggior chiarezza si vorrebbe avere sulla questione risparmi. «Ci piacerebbe sapere in forma scritta, visto che nelle sedi istituzionali non si è visto nulla – ha continuato– quanti e quali sono i risparmi. A nostro avviso immediatamente non ce ne sono, ma potranno esserci in una gestione a lungo periodo». Scelte, queste, che devono essere fatte «avendo una visione politica concreta dello sviluppo di u n territorio attraverso un coinvolgimento della popolazione e delle minoranze. Non si possono fare scelte importanti solo per una quantità risicata di contributi». Un percorso in cui si sarebbero potute analizzare altre opportunità. Come una gestione associata dei servizi con Marano e Carlino. «Si poteva focalizzare l’attenzione sul nostro territorio a sud verso la laguna – conclude Sedran– dove condividiamo con i comuni limitrofi una possibilità di sviluppo turistico ambientale valorizzando le risorse presenti. Nessun problema comunque con Palazzolo e Pocenia, che vediamo insieme a Muzzana in una aggregazione che si sviluppa sullo Stella fino alla laguna». (v.z.)

C'è un errore in quanto il gruppo è in maggioranza e non all'opposizione. Qui di seguito la versione completa inviata alla stampa:

Accorpamento dei servizi gennaio 2013

Laboratorio Muzzana vuole intervenire pubblicamente su quanto accaduto negli ultimi giorni del 2012 e che ha visto presentare l'accorpamento dei servizi tra i comuni di Muzzana, Pocenia, Palazzolo. L'intervento delle prossime righe serve per prendere le distanze da quanto portato avanti con questa operazione che, se si può anche condividere per quanto riguarda l'indirizzo generale che porta correttamente a metterte insieme servizi, non si può condividere per il metodo, per le dichiarazioni di risparmio annunciate e per la mancanza di un progetto politico del territorio.
Inoltre la sede non istituzionale e la presenza al tavolo dei Sindaci di un rappresentante regionale di una sola parte politica non crediamo siano scelte facilmente condivisibili, la riorganizzazione del territorio è scelta importante, vanno coinvolti tutti e tutti hanno un contributo da portare.

-Valutando l'accaduto con una visione extracomunale ci piacerebbe sapere in forma scritta, visto che fino ad ora nelle sedi istituzionali non si è visto nulla, quanti e quali sono i risparmi che l'accorpamento porterà. A nostro avviso per dare una corretta informazione ai cittadini e come annunciato anche da vari esperti in alcuni convegni sul tema, risparmi immediati non ci sono, ma potranno esserci in una gestione a lungo periodo che vede la riorganizzazione dei servizi, degli uffici e del personale. L'aggregazione in Aster, prorogata dai comuni facenti parte per un anno ancora, porta a qualcosa come dei piccoli contributi già previsti, che non arrivano certo grazie all'operazione di accorpamento presentata.

-Nella visione strettamente comunale per l'ennesima volta evidenziamo il metodo poco consono a scelte importanti per il futuro della comunità. Ricordando correttamente la facoltà della giunta di poter prendere certe decisioni, continuiamo a proporre un percorso di ascolto e di dibattito graduale che veda coinvolta prima la popolazione, in seguito anche le minoranze ed i capigruppo per arrivare poi a scelte condivise nel più ampio consenso possibile. Queste scelte devono essere fatte avendo anche un' idea di sviluppo futuro del nostro comune ovvero una visione politica concreta. Non si possono fare scelte importanti solo per una quantità risicata di contributi, sono tempi nei quali siamo chiamati a portare l'asticella più in alto altrimenti a breve ci diranno dall'alto cosa e come dobbiamo fare.

-Lo sviluppo economico e di conseguenza culturale e sociale di Muzzana è, a nostro avviso, molto chiaro. Visto anche che, è risaputo che Carlino e Marano avrebbero condiviso volentieri con noi il percorso intrapreso con altri comuni, sarebbe stato il momento per focalizzare lìattenzione sul nostro territorio a sud verso la laguna, la dove abbiamo da condividere con i comuni limitrofi una possibilità di sviluppo turistico ambientale con una valorizzazione delle risorse naturali di pregio presenti. Insomma, anche accorpando gli uffici si possono fare scelte politiche, ad esempio i tre comuni avrebbero potuto formare una figura per ottenere competenza sul turismo eco-sostenibile e sul reperimento dei contributi europei e non, che ricordiamo in FVG vengono utilizzati in minima parte su quelli disponibili.

-Nessun problema con Palazzolo e Pocenia, che noi vediamo insieme a Muzzana nel breve futuro in una aggregazione di comuni che superi le 20.000 persone e che si sviluppa sul fiume Stella e va fino alla laguna. Quidi non solo obiettivi di risparmi, peraltro tutti da verificare, ma visione concreta dello sviluppo di un territorio con obbiettivi di crescita e di sostenibilità per le nuove generazioni.


Laboratorio Muzzana

13/01/13

Complimenti!


CARLINO. Mensa scolastica e doposcuola sono i nuovi servizi alla scuola primaria di Carlino proposti dall’amministrazione comunale.
In vista delle iscrizioni alla classe prima, da effettuarsi dal 21 gennaio al 28 febbraio, il sindaco Diego Navarria ha informato le famiglie sui servizi aggiuntivi attivati per quanto riguarda l’istruzione primaria. Confermato il servizio pre-accoglienza, su richiesta, per accogliere l’alunno alle 7.45 da parte di personale insegnante. Il servizio è gratuito, costi a carico del Comune. Il doposcuola consiste nell’attivazione di un progetto didattico, comprensivo di attività di svago, l’assistenza sullo svolgimento dei compiti e attività di laboratorio con educatori qualificati, dal lunedì al venerdì dalle 13 alle16. Il costo per le famiglie è di 60 euro mensili, il resto è a carico del Comune. Per chi frequenta il doposcuola è stato attivato un servizio mensa dal lunedì al venerdì con pasti completi forniti da una ditta, il cui costo per la famiglia è di 1,75 euro, il resto è a carico del Comune. È assicurato il servizio di trasporto scolastico di scuolabus con accompagnatore. Sarà data priorità agli alunni che abitano più lontano dalla scuola. Il costo del servizio per la famiglia a trimestre sarà, per andata e ritorno: 1 figlio 40 euro, 2 figli 58, 3 figli 70; per sola andata o ritorno: 1 figlio 21 euro 2 figli 30, 3 figli 38.
Sono attivati e finanziati poi tutta una serie di progetti di ampliamento dell’offerta formativa per 12 mila euro, oltre al progetto di educazione musicale “Musica viva”, finanziato per 4.500 euro.
«Ritengo giusto dedicare attenzione al momento dell'iscrizione - afferma il sindaco Navarria -: sono convinto che uno dei presupposti per la riuscita scolastica dei bambini sia il livello di coinvolgimento dei genitori». Info: 0431-687822. (f.a.)