Senti che bel vento...... si cambia!

Senti che bel vento...... si cambia!

25/09/09

"Sentieri di Pace" Lunedì 5 ottobre ore 21.00 Villa Muciana


"Con la partecipazione di Don Pierluigi Di Piazza"
(centro di accoglienza Ernesto Balducci di Zugliano")


proiezione del film "Anam, il senzanome"
di Mario Zanot.
L’intervista, realizzata dal regista Mario Zanot nel maggio 2004, è l’ultima testimonianza filmata di Tiziano Terzani, scomparso poco tempo dopo proprio nel suo ritiro dell’Orsigna, sulle montagne toscane, dove si sono svolte le riprese. Lo scrittore e giornalista, grande conoscitore dell’Oriente, per trent’anni corrispondente dall’Asia del settimanale tedesco Der Spiegel e collaboratore di la Repubblica e del Corriere della Sera, racconta se stesso in una sorta di "testamento spirituale" in cui si affollano pensieri e riflessioni sulla vita e sul mondo. Protagonista assoluto dello schermo, seduto a gambe incrociate sul pavimento o a passeggio tra gli alberi del giardino, Terzani guarda lo spettatore negli occhi e lo coinvolge in un colloquio intimo, che alterna momenti di pacatezza ad attimi di fervore, ma si mantiene sempre e fortemente appassionato. Colpiscono, come nelle pagine dei suoi libri, l’immediatezza e la spontaneità del racconto che spazia dal personale al pubblico e al sociale: il giornalismo, il viaggio, l’America, l’11 settembre, la religione, sono solo alcuni dei temi toccati nella conversazione. Particolarmente vibranti sono i brani dedicati alle riflessioni sulla malattia, sulla vita e sulla morte, "questa malattia con cui nasciamo, che è incurabile" e che fu oggetto della ricerca interiore a cui lo scrittore si dedicò negli ultimi anni della sua esistenza. Le riprese, durate due giorni, ci restituiscono l’immagine di un uomo provato dalla sofferenza fisica, ma profondamente sereno e consapevole del traguardo che sta per raggiungere.
A poco meno di un anno dalla sua scomparsa, il ricordo di questo protagonista della scena giornalistica e letteraria internazionale è ancora fortissimo. Questo film, che riprende nel titolo il soprannome indiano che si era voluto attribuire lo stesso Terzani, Anam, il Senzanome, ("un nome appropriatissimo, mi parve, per concludere una vita tutta spesa a cercare di farmene uno!") restituisce a tutti coloro che lo hanno conosciuto attraverso i suoi articoli e i suoi libri la grande umanità di un testimone attento e coraggioso dei nostri tempi.

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