Senti che bel vento...... si cambia!

Senti che bel vento...... si cambia!

12/09/12

E' il momento delle scelte sul futuro dei comuni.

Il tema della riforma e degli Enti Locali è attualissimo e il dibattito è già avviato a tutti i livelli, solo che la discussione e l'eventuale visione futura del nostro territorio rimangono ancora proprietà di pochi. Chi pensa di stare ancora in attesa si sbaglia di grosso rischiando di rimanere intrappolato in decisioni già prese con uno scarso coinvolgimento dei cittadini e degli organi che, a vari livelli, compongono le Amministrazioni Comunali. Lab Muzzana vuole, da subito, lanciare il dibattito che deve essere prima di tutto svolto all'interno dei confini comunali ma che vede obbligatoriamente, anche durante questa fase, un rapportarsi e un confrontarsi con i comuni limitrofi.
La Regione come ente primario e poi le aggregazioni di Comuni, le Provincie quindi non serviranno più. In questo scenario che avanza spedito i Comuni devono fare le proprie scelte, devono scegliere con chi stare, quanti stare, come stare.

Partecipa al nostro sondaggio e facci sapere il tuo parere!

Laboratoriomuzzana@gmail.com

1 commento:

michi ha detto...

Proprio sicuri che le province non servano?

Le unioni di comuni non sono in grado di assolvere i compiti di area vasta, questo è più che certo.

E allora succederà che, ammesso e non concesso che le province vengano svuotate (attenzione che non è possibile cancellarle e che ci stanno raccontanto, stampa e politici regionali, un sacco di balle!) avremo una centralizzazione forsennata di competenze nelle mani della regione. E questo che volete?

P.S. come ben sanno sia Tondo che Serracchiani, l'ente provincia non può essere cancellato perchè previsto dalla Costituzione italiana; e con grande probabilità non può neppure essere svuotato e ancor meno trasformato in un ente di secondo livello, ossia non elettivo: alla Corte Costituzionale ci sono "pacchi" di ricorsi sia da parte delle regioni ordinarie che da parte della Province (queste ultime fanno ricorso alla Consulta in via indiretta passando per il Tar del Lazio).