Senti che bel vento...... si cambia!

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10/10/08

Un tetto per tutti

AUTOCOSTRUZIONE ASSOCIATA: UNA RISPOSTA AL DISAGIO ABITATIVO

Si tratta di un processo di produzione dell’habitat nel quale i futuri proprietari realizzano materialmente le proprie abitazioni, all’interno di un gruppo organizzato.
La pratica di costruire con la propria fatica fisica la casa in cui si andrà ad abitare, è molto antica ed affonda le sue radici nell’esigenza di soddisfare comunque un bisogno primario, indipendentemente dalla scarsità delle risorse economiche disponibili. L’impegno degli autocostruttori a prestare la propria opera manuale in cantiere per un numero prestabilito di ore, consente un forte contenimento dei costi di costruzione; ma le ore di attività, contabilizzate e monetizzate, rappresentano anche un valore economico che andrà ad aggiungersi a quello finale delle abitazioni. Il lavoro degli autocostruttori rappresenta dunque una sorta di capitale immobilizzato da ciascuno di loro.

Va precisato che oggi l’autocostruzione non è un lavoro artigianale autogestito, un bricolage o una attività del tempo libero.
È una pratica edilizia con precise modalità e tecnologie costruttive, diretta ed assistita da professionisti. Per questo il prodotto architettonico dell’autocostruzione non può essere collocato in una sorta di sottomercato rispetto a quello regolare dell'abitazione; presuppone infatti l'esistenza di conoscenze, professionalità, metodologie, modalità e certificazioni nel corso dell’intero processo edificatorio.
La finalità dell’autocostruzione è rendere possibile l’accesso ad una abitazione in proprietà a nuclei familiari, italiani e stranieri, che non potrebbero acquisirla sul mercato immobiliare a prezzi per loro accettabili.

Nel corso degli anni il costo degli alloggi è infatti lievitato molto più in fretta dei redditi sia per l’affitto che per la proprietà, diventando un fattore determinante nei processi di esclusione o marginalità sociale. Il problema abitativo di ampie fasce di popolazione, sia autoctona che immigrata, si pone oggi in termini molto acuti in varie parti del paese.
Questa difficoltà diventa ancora più acuta nel caso di nuclei immigrati, per i quali si determina una vera e propria discriminazione nell’accesso alla abitazione.

La finalità dell’iniziativa è dunque quella di soddisfare a costi accettabili il bisogno abitativo di nuclei familiari a basso reddito (e tuttavia in grado di rimborsare un mutuo bancario ancorché a condizioni favorevoli), ma al tempo stesso di promuovere la convivenza tra le componenti etniche presenti nel paese (quella italiana compresa) e garantirne la coesione sociale.
Sul piano metodologico due sono gli elementi cardine dell’autocostruzione associata: la partecipazione in gruppo dei futuri proprietari all’atto fisico del costruire e l’affiancamento di un organismo di mediazione.

E' fondamentale la formazione del gruppo, perché costituisce un know how associato, importante per l’economia generale del progetto, ma soprattutto perché dà forza e determinazione collettive all’intendimento di costruire la propria abitazione. La “squadra” deve essere responsabilizzata in ogni fase del processo edilizio ed essere sostenuta durante tutto il percorso (dalla costituzione della cooperativa alle varie fasi dell’edificazione). Il fatto che ogni nucleo familiare sia tenuto a lavorare alla costruzione di tutte le case indistintamente fino alla loro ultimazione (l’attribuzione dei singoli alloggi avverrà solo a case ultimate e per tiraggio a sorte) spinge a condividere un impegno fisico per raggiungere un obiettivo comune. Si creeranno così forti legami che potranno essere alla base di buoni rapporti di vicinato.

L’affiancamento di un organismo di mediazione, invece, punta a stimolare ed accompagnare la squadra prima e durante il processo di costruzione, questo poichè estraneo da qualsiasi logica di profitto, lavora alla risoluzione dei problemi e dei conflitti che dovessero insorgere.
L'organismo di mediazione deve necessariamente avere conoscenze e competenze perchè si propone come strumento operativo che si occupa di:
- attivazione del consenso all’iniziativa;
- ricerca e selezione di nuclei familiari seriamente interessati a rendere effettivo il loro desiderio di una abitazione in proprietà (e determinate a farlo in forma associata);
- ricerca di agevolazioni creditizie;
- sostegno nelle pratiche urbanistiche;
- ricerca sul territorio del gruppo di professionisti cui competerà la progettazione edilizia, la direzione e l’assistenza in cantiere;
- mediazione e al tutoraggio per tutta la durata del processo di edificazione.
Il percorso dell’autocostruzione consta di una serie di attività sintetizzabili in fasi che precedono ed accompagnano quella stessa del costruire.

Si tratta infatti di:
- individuare Amministrazioni pubbliche disponibili a promuovere e sostenere l’iniziativa;
- individuare aree sulle quali edificare, di preferenza in terreni di edilizia popolare;
- promuovere la conoscenza dell’iniziativa presso l'opinione pubblica locale;
- sensibilizzare e coinvolgere nuclei familiari, italiani e stranieri;
- selezionare i beneficiari e costituire la cooperativa edilizia di autocostruttori:
- sollecitare l’assegnazione degli eventuali terreni di edilizia popolare alla cooperativa;
- contribuire alla scelta dei professionisti che si incaricheranno del progetto edilizio e della definizione dei suoi costi;
- individuare l’istituto di credito disponibile ad erogare il mutuo;
- adempiere le pratiche amministrative necessarie;
- aiutare nella ricerca di professionisti competenti ed esperti per la progettazione e l’assistenza tecnica;
- formare gli autocostruttori al lavoro di squadra e garantire una mediazione nel corso dei lavori di edificazione;
- stimolare buone relazioni tra gli autocostruttori e la comunità locale;
- contribuire a mantenere all’interno del cantiere rapporti di convivenza interetnica e di coesione sociale.

Particolare impegno deve essere prestato dall’organismo di mediazione alla selezione dei potenziali autocostruttori. Si tratta infatti di una operazione rilevante ai fini del successo di un’iniziativa che è rivolta a gruppi multietnici, per i quali non si tratta di soddisfare solo un bisogno abitativo, ma anche di intraprendere un percorso comune di convivenza che non è di per sé scontato.

I potenziali autocostruttori debbono infatti essere persone di differente appartenenza etnica, soggetti in condizione di disagio abitativo, comunque in grado di far fronte al costo di un mutuo ipotecario, disponibili a prestare la loro opera manuale all’interno di un gruppo organizzato e quindi realmente determinati a mettere a disposizione il tempo necessario all’iniziativa.

Tratto da www.autocostruzione.net

1 commento:

Stefania Nicoletti ha detto...

Su questo tema, la trasmissione di inchiesta di Milena Gabanelli, "Report" di Rai3, fece l'anno scorso un servizio molto interessante.

Questo il link con il video:
http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,RaiTre-Report^21330,00.html

Se non riuscite a vederlo, qui c'è la trascrizione completa:
http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1071125,00.html