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09/11/13

Occasioni perdute


Il digital divide e gli errori della politica friulana

08/11/2013
Lo smantellamento di Mercurio - la società voluta da Riccardo Illy per portare la banda larga e ultra larga in tutto il territorio regionale - è stato, forse, il maggior errore strategico dell’ex governatore Renzo Tondo. Con l’intento di ridurre l’indebitamento regionale (“mi dissero che così si potevano risparmiare i compensi di un Cda”, spiegò allora l’ex presidente), cancellò Mercurio per affidare la sua mission a Insiel.
Quanto fu grave l’errore lo dicono le date: il cronoprogramma di Mercurio prevedeva il completamento della banda larga in tutta la regione per il 2010-2011. Due-tre anni fa. Oggi, ci dicono i dati ufficiali, un municipio friulano su quattro non è connesso in maniera accettabile. E’ il peggior dato di tutta Italia. Per rendersene conto, è sufficiente leggere l’Agenda digitale licenziata dalla Regione a fine ottobre e pubblicata sul sito del Fvg. Lo stesso vale per il Trentino che, però, stanzia una posta dieci volte superiore alla nostra (destiniamo circa 7 milioni in un anno) per colmare il digital divide.
Le conseguenze sono davvero pesanti. Si è calcolato che lo sviluppo della banda larga (così è successo negli States) si traduce in una crescita del Pil dell’1 per cento. Un punto percentuale che, in questi due anni, avrebbe significato molto per il Friuli. Senza contare la crescita di competitività delle nostre aziende. Insomma, il progetto di Illy era non solo ambizioso, ma anche lungimirante. Lui, però, non fu il solo a guardare lontano. Si pensi al Sergio Cecotti del primo mandato come primo cittadino di Udine. In quegli anni, il sindic fece posare, ogni volta che si facevano lavori su una strada, le canaline per ospitare la fibra ottica (è il costo maggiore nella costruzione di una rete fisica). Il suo sogno, purtroppo rimasto tale, era di fare del capoluogo friulano la prima città dello Stivale completamente cablata con una banda ultralarga. Più di recente, il Comune ha saputo spingersi in avanti grazie all'ex assessore (ora onorevole) Paolo Coppola.
Ormai l’occasione di essere tra i primi (e tra i più competitivi) è perduta. Però il terreno si può recuperare. Principalmente destinando una fetta più grossa delle poste regionali per l’informatizzazione della pubblica amministrazione (circa 100 milioni all’anno a Insiel nel complesso) alla realizzazione delle infrastrutture. E’ inutile avere una Ferrari se poi è costretta a ‘correre’ su una mulattiera.
 Autore: Hubert Londero    "Il Friuli"

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